Un po’ (parecchio in realtà) di tempo fa, avevo postato su un sito
“specializzato” bdsm, un annuncio in cui io mi offrivo come slave bla
bla con tutti gli annessi e connessi.. insomma i soliti annunci inutili,
quelli per cui in genere si ricevono 0 (zero) risposte e se per caso
arriva una risposta o è spam o è il solito errore di un collega slave
che in un momento di cecità o arrapamento totale scrive lo stesso
messaggio a tutti gli indirizzi senza distinguere essere maschili da
femminili, o animali da vegetali.
Tant’è che mi ero anche dimenticato dell’annuncio stesso tanto che
neanche andavo a controllare la presenza di un’eventuale risposta. Non
so per quale motivo, un giorno decisi di controllare (o meglio azzerare
la casella di posta) e quando vidi 108 messaggi in arrivo, capii subito
che la cartella antispam aveva funzionato come un frigorifero con la
presa staccata.. ovvero completamente inutile.
Ma leggendo i vari oggetti senza senso delle mail, notai un “risposta
al tuo annuncio” che mi fece socchiudere gli occhi e rimanere con
un’espressione tipica da ebete.. ed era anche del giorno prima!! Senza
pensarci molto, ci cliccai su e con stupore notai che mi aveva risposto
una ragazza!! Era una studentessa, matricola di 19 anni e fuorisede
incuriosita dal mio annuncio su cui era finita “per caso” (ahahah la
barzelletta del secolo.. come si fa a finire per caso in un sito bdsm?
xD). Insomma dopo qualche breve e piacevole scambio di mail decidiamo di
vederci, di incontrarci proprio di fronte l’università. Praticamente la
feci giocare in casa!! Si prospettava una trasferta.. tra l’altro
neanche semplice visto che le info che ci eravamo scambiati all’inizio
erano davvero esigue.
“bene – pensai- proprio il posto ideale per riconoscerla subito. Ci saranno 30mila ragazze!” Infatti,
come molte persone sanno e come molte persone mi stanno conoscendo, è
difficile che io chieda foto in giro a destra e sinistra, essendo
discreto preferisco più che me le si invii di spontanea volontà, mentre
al massimo preferisco inviarla io. E cosi fu.. almeno mi avrebbe
riconosciuto lei.
L’incontro
fu davvero divertente. A cominciare da come si presentò: mi si avvicinò
una bella tipetta moretta, con il tacco alto (che catturò subito la mia
attenzione ), il jeans aderente. Mi chiese dove trovare l’istituto delle suore paoline..
al che caduto dal pero, iniziai a pensare alla strada più comoda per
mandarla li (o a quel paese) ed iniziai a blaterare qualcosa del tipo:
“allora.. prosegui dritto di qua.. poi gira al secondo.. no terzo semaforo…”.
Fino a che mi interruppe dicendomi: “di la verità che sei distratto e che non vedi l’ora di finire sotto i miei tacchi turin!”. Dopo un microsecondo di smarrimento personale, giù risate!
I
susseguenti 45 minuti furono di divertimento puro e risate a getto
continuo, minuti in cui davanti ad un caffè iniziammo a conoscerci nel
vero senso della parola affrontando soprattutto l’argomento fetish.
L’avevo sgamata sul “per caso”: a lei piaceva, non aveva mai provato ad
avere uno slave, era eccitata ma timorosa e vogliosa di intraprendere un
discorso con qualcuno che potesse farla entrare in questo mondo piano
piano. Aveva trovato ed avevo trovato la persona giusta!! Eheh (un pò di
autostima, grazie!). Il massimo fu quando mi propose di voler iniziare
subito a provare qualcosa e visto che abitavo solo.. se poteva
autoinvitarsi! Aggiungendo poi…
”..non vorrei sembrarti sfacciata..”
“ma
figurati, che male c’è, piace ad entrambi” riuscii a dire solo questo.
Mentre nella mia testa il mio pensiero era: “speriamo non si accorga del
mio livello di eccitazione da competizione equina!”
In
auto le dissi di dar sfogo alla sua fantasia senza troppe paranoie,
visto che di fronte aveva qualcuno che comunque conosceva il mondo, e
che naturalmente non era obbligata a fare tutto quello che lei aveva
letto o sentito dire su internet. Insomma fu un’iniziazione verbale in
cui le spiegai che poteva divertirsi secondo la sua testa senza schemi
precostituiti. Era tesa o meglio imbarazzata, ma una volta chiusa la
porta di casa, si trasformò radicalmente ed i suoi occhi divennero
vogliosi di conoscere esperienze nuove.
Non mi dimenticherò mai il
sorriso di trionfo quando si sedette sul divano, accavallò le gambe e mi
disse di sfilarle le calze e baciarle per la prima volta i piedi. Non
scorderò mai la sua mano che mi accarezzava i capelli quando mi chiese
di leccarle i tacchi. E ricorderò sempre la prima volta che mi disse di
voler provare a “camminare con i tacchi su un ragazzo” (parole
testuali): gli occhi sgranati, attenti in ogni momento su dove
posizionare i tacchi, l’espressione del viso tesa, le gambe tremanti in
cerca di sicurezza e le braccia aperte o poggiate sul muro in cerca di
equilibrio, sempre piu stabile col passare del tempo. Quando incrociava
il mio sguardo, le si stampava in volto un sorriso di soddisfazione e
piacere che ben presto lasciò spazio ad un’espressione di fierezza
quando mi disse:
“sappi che mi sto divertendo molto!! Domani lo rifacciamo di nuovo, ok?”
E dicendomelo, allungò dolcemente la sua suola sul rigonfiamento del mio jeans. Potevo dirle di no?
E
cosi iniziò una delle più belle e piacevoli “relazioni” di stampo
fetish.. e devo dire che fui un ottimo prof!!! (parole sue! Sia chiaro
ahah) Peccato solo che durò poco più di un anno.. Fu richiamata a casa
dai genitori visto che il suo elevato ed eccellente apprendimento in
campo fetish fu inversamente proporzionale a quello universitario xD
Però in fetish le avrei dato 30 e lode con bacio accademico sul piede
eheh
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